Davide Poloni è curioso artefice di eleganti visioni surrealistiche cariche di una squisita vena inventiva. La natura in tutte le sue più spettacolari apparizioni viene filtrata dalla esuberanza fantasiosa dell’artista e da quel suo particolare gusto per il contrasto cromatico sensibile a gialli e arancioni solari, muschiosi verdi,blu cosmici e viola e rossi squillanti che si ispessiscono da schizzi matrici
di terre. Paesaggi onirici, rustici e solitari animano le tele di Davide in composizioni surrealistiche, calibrate ed armoniose che celebrano una natura benevola e rassicurante.
Cosi il tramonto diviene il meraviglioso pretesto per la caleidoscopica associazione di colori che sfumano. Evaporano. La terra diviene elemento volatile, perde la sua fisicità, le linee sinuose di una collina si mescolano all’ariosità delle nuvole. Sole e luna risplendono contemporaneamente all’interno
della composizione rifiutando le leggi spazio-temporali, in una comunione spirituale di elementi primari. Cieli multicolori divengono scenari di mitici edifici dalle classiche forme, abbarbicati su pendii scoscesi segnando la propria presenza da lunghe ombre che si stagliano su prati verdi e campi coltivati o un irraggiungibile castello fatato E’ agognato traguardo di una lumachina che si perde cullandosi nell’erba di una distesa verde.
La presenza umana è solo evocata da creature antropomorfe che spirano il proprio soffio vitale all’universo cosmico.L’esuberanza creativa di Davide, però, non comporta la rinuncia a quel meditato
equilibrio che aleggia all’interno delle tele rendendole particolarmente accattivanti: durante i momenti della composizione, l’artista gira fisicamente la tela, ne cambia il senso di prospettiva, la direzione, ne scruta silenziosamente i segreti, ne calibra i dettagli al fine di maturare quel sottile sentimento che fa
fermentare una serena visione del mondo, della vita e dell’esistenza umana nella cornice di un surrealismo che direi idillico.
2003 Veronica Brovedani